
Opus manuale
“Ogni preta javeza mur."
Con la mia iscrizione all'Accademia di Belle Arti di Roma, seguii il corso di tecniche incisorie del prof. Berto. Sin da subito si manifestò il mio interesse verso questa tecnica. Finito il ciclo accademico trovai un laboratorio dove potei continuare a coltivare questa espressione artistica: il laboratorio internazionale incisori di Roma, ove conobbi Alba Balestra (presidente dell'associazione) e vari artisti internazionali. Con il mio ritorno a Castelpagano, ove istituii il mio laboratorio, cercai di arricchire la mia espressione artistica usufruendo del microcredito. Tramite quest'ultimo acquistai nel posto natio di Raffaello, ovvero la città di Urbino, il torchio per la stampa (torchio a stella) con i vari accessori. Il seme della tecnica incisoria, che era stato già seminato, ebbe modo di germogliare sfruttando quelle tecniche già acquisite, padroneggiandole e facendole mie. Dando spazio alle varie morsure in acido si ottengono impronte con chiari e scuri che contribuiscono a dare un carattere artistico, ossia firma dell'artista. La lastra viene in un primo momento disegnata con il bitume e successivamente immersa nell'acido per ottenere acqua forte, acqua tinta e cera persa. L'acido va a corrodere i punti dove la lastra non è stata precedentemente protetta dal bitume. Con la tecnica "cera persa" (sperimentata dal mio maestro di incisione) la parte non protetta della lastra viene aggredita dall'acido causandone a volte la totale corrosione. Questa particolare tecnica va a soddisfare un tono potente, armonioso e espressivo dell'artista. Alcune volte i soggetti dipinti su tela vanno a riempire anche le lastre, rendeno la tecnica incisoria un tutt'uno con quella pittorica. Continuando a fare arte ho arricchito la suddetta stampa riportandola su stoffa (magliette, borse, ecc.) dando la possibilità all'arte di essere gustata e assaporata.

Galleria
